“Taranto legge…”: al Teatro Fusco l’evento finale “Parlare alla Luna” – 13 maggio 2019

Evento conclusivo di “Taranto Legge”, la rete di scuole costituita dai licei Aristosseno, Archita, Ferraris-Q.Ennio, dagli istituti Maria Pia e Pitagora. L’appuntamento è per lunedì 13 maggio 2019, alle 10, al Teatro Fusco di Taranto. “Parlare alla Luna”, questo il titolo della manifestazione che chiude un’interessante serie di incontri con scrittori emergenti e firme già note del panorama italiano.

Il titolo prende spunto dal cinquantesimo anniversario dello storico (e per alcuni controverso), atterraggio sulla Luna di Apollo 11 che ricorre quest’anno. Ma è l’occasione per parlare delle sfide dell’uomo, delle sue ambizioni, delle velleità, della dignità della persona e del rispetto del prossimo.

“Taranto Legge” si avvale del patrocinio del Comune di Taranto. L’intento è favorire la lettura condivisa, il confronto, la conoscenza degli autori. Un percorso virtuoso accompagnato e sostenuto dalle docenti coinvolte nel progetto, referenti per il Liceo “Archita”, le prove.sse Bosco e Dell’aglio. I veri protagonisti, però, sono gli studenti con le loro letture, la musica, gli interventi.

La giornata sarà condotta dai giornalisti Angelo Di Leo e Michele Tursi; in teatro interverranno Michele Casella e Carlotta Susca, due degli autori del libro “Le parole sono importanti”. In collegamento, invece, la testimonianza del giornalista e scrittore Paolo Borrometi, siciliano, autore di “Un morto ogni tanto”, sotto scorta da anni per le sue denunce antimafia. E poi ci saranno la musica dal vivo dei Mind the Pop, una band tutta di studenti, le canzoni del “Laboratorio corale Archita” della prof.ssa Abba, l’entusiasmo dei ragazzi delle scuole tarantine.

 

“Taranto Legge”

La Rete di Scuole costituita da Liceo Archita, Liceo Aristosseno, Liceo Ferraris-Quinto Ennio, I.I.S.S. Mariapia e I.I.S.S. Pitagora, con il patrocinio del Comune di Taranto, ha organizzato, oggi 13.05.2019, in mattinata, presso il teatro Fusco di Taranto, l’ultima kermesse di quest’anno del progetto “Taranto Legge”, in coincidenza della “Festa del Libro”, finalizzato a diffondere, soprattutto tra i giovani, la cultura della lettura attraverso le opere di autori contemporanei.

Per il Liceo Archita, hanno partecipato alcune classi insieme agli studenti del progetto PON “Leggiamo insieme” ed alle Prof.sse Maria Pia Dell’Aglio e Vittoria Bosco.

La manifestazione odierna “Parlare alla luna” (titolo che si ispira alla  ricorrenza del 50° anniversario dello sbarco sulla luna) è stata condotta dai giornalisti Angelo Di Leo e Michele Tursi che, con competenza e passione, hanno presentato i diversi momenti della kermesse.

Sicuramente,  il momento centrale dell’evento è stato l’intervento degli autori Carlotta Susca e Michele Casella, che hanno presentato il libro “Le parole sono importanti”. Questo libro è stato realizzato con il contributo di 26 autori  che hanno ripercorso attraverso “le parole” il modo di vivere contemporaneo…la nostra quotidianità.

L’intervento di Carlotta Susca, ghost writer e consulente editoriale, si è concentrato sul significato della parola “KE”.

In particolare, l’autrice che ha curato l’introduzione del libro si è soffermata sulla circostanza che la forma è anche contenuto e chi scrive male, probabilmente, pensa male in quanto applicare correttamente le regole serve alla formazione di un ragionamento corretto. 

Anche se, in un futuro non molto lontano, utilizzare il “KE” al posto di “che” potrà essere considerato corretto, oggi, scrivere “KE” significa violare la forma senza conoscere i contenuti; infatti “chi digita “ke” risparmiando il tempo di un tocco in più sullo schermo o sulla tastiera è spesso colui che non si prende il tempo per verificare una notizia, per valutare una condanna, per ragionare su un proclama.

Il contributo di Michele Casella, giornalista ed esperto di comunicazione, ha riguardato i Social Network e, soprattutto,  l’infinita possibilità di condivisione offerta dal mondo del web.

L’autore ha chiarito come l’infinita possibilità di elaborazione dati offerta dai social network supera la capacità degli utenti dei social network di incamerare tutti i dati e di comprendere gli stessi. L’autore nel libro ha posto una domanda provocatoria : quale possa essere l’utilità di consultare tutti i quotidiani dell’ultimo secolo se non si ha la capacità di valutarne le contraddizioni.

Se è vero che ormai non si po’ più prescindere dall’inconcepibile universo dei social network è anche vero che non si deve mai perdere il senso della nostra “finitezza” ovvero se “esiste in mezzo al tempo la possibilità di un’isola, abbiamo l’obbligo di riappropriarci della nostra impareggiabile finitezza”.

Tutti i presenti hanno apprezzato la musica dal vivo dei Mind the Pop, una band di studenti delle scuole presenti, che ha intrattenuto il pubblico sia all’inizio che alla fine della manifestazione.

Si è anche esibito il “Laboratorio corale Archita”, un gruppo di ragazzi dotati di ottime capacità vocali che hanno presentato dei brani della tradizione popolare come “Maramao perché sei morto”, “Ma le gambe” e “Luna tu”, dietro la guida della Professoressa Daniela Abbà.

Quest’ultimo evento del progetto “Taranto Legge”, attraverso la presentazione del libro “Le parole sono importanti”, ha fatto comprendere a noi adolescenti presenti all’evento il fondamentale ruolo delle parole nel nostro processo educativo, nella nostra formazione culturale…nella nostra vita. 

Le “parole” degli autori del libro ci hanno fatto notare i  diversi aspetti del nostro vivere quotidiano come la dipendenza dai social network, le regole, la cultura, l’immigrazione, la scuola, le famiglie arcobaleno, la privacy, il decoro, l’uguaglianza fra uomini e donne.

Abbiamo compreso, ancora di più, come le parole hanno il potere di cambiare il mondo, di creare e di distruggere.

Le parole sono la manifestazione della nostra umanità, dobbiamo usarle con intelligenza. Le parole sono il nostro passato, il nostro presente ma, soprattutto, il nostro futuro.

Un altro approfondimento ha riguardato il lavoro di Paolo  Borrometi, che con le sue parole ha tanto irritato i capi della mafia da ricevere minacce e intimidazioni. Nel suo libro “Un morto ogni tanto”, spiega che le strategie mafiose oggi sono cambiate, ma hanno bisogno comunque incutere timore nella popolazione e in chi si oppone agli affari illeciti. A causa delle parole si può essere costretti anche a vivere, come il giornalista, circondati da una onnipresente scorta.

Fausto Lattanzi, 2ASP, curatore del power point di presentazione dell’evento.