Taranto legge… Manigrasso-Miceli 15 marzo 2019

Nuovo appuntamento del progetto “Taranto legge”, dedicato a temi molto attuali, quali la Violenza di genere e il Bullismo. Partecipa il gruppo del PON “Leggiamo Insieme”, con le docenti Vittoria Bosco e Maria Pia Dell’ Aglio. Le alunne Alessia Capozza (4AS) e Francesca Lopalco (2ASp) leggeranno alcuni passi dal libro della scrittrice Anna Micheli, “Porto il conto dei miei passi”. L’appuntamento è alle ore 17:00 presso il Palazzo della cultura.

“Taranto Legge”

Oggi 15.03.2019, gli alunni della Rete di Scuole “Taranto legge” (Liceo Archita, Liceo Aristosseno, Liceo Ferraris-Quinto Ennio, I.I.S.S. Mariapia e I.I.S.S. Pitagora) si sono incontrati, nuovamente, per partecipare ad un altro evento culturale organizzato, questa volta, presso la sede della Biblioteca “Acclavio”.

Per il Liceo Archita hanno partecipato all’evento gli studenti iscritti al PON “Leggiamo Insieme” unitamente alle Prof.sse Maria Pia Dell’Aglio, Vittoria Bosco e Lucia Faranda.

L’evento di oggi è stato indirizzato all’approfondimento di temi molto attuali che segnano la nostra società: la violenza sulle donne ed il bullismo.

Hanno discusso di questi temi le scrittrici Elena Manigrasso e Anna Miceli.

Elena Manigrasso ha introdotto il tema della violenza sulle donne attraverso il suo libro Non mi toccare.

Vittoria, la protagonista del libro ha quarant’anni. Dopo aver superato gli anni della contestazione con la tipica speranza della gioventù, si è innamorata di Mirko, che, con il passare del tempo, l’ha resa una schiava. La percuote, la violenta e, un giorno, la riduce in fin di vita. Negli attimi che separano Vittoria dalla morte, davanti agli occhi della vittima scorre il suo passato e quello delle amiche che hanno subìto lo stesso brutale trattamento. Il suo corpo sarà ritrovato dalla figlia.

Le parole dell’autrice hanno consentito una profonda riflessione sul triste destino di tante donne violentate e maltrattate, spesso anche in famiglia. Si tratta di tutte quelle donne che per pudore, per paura o per solitudine, non riescono a denunciare le violenze subite e, spesso, vanno incontro alla morte.

Bisogna puntare verso una società più solidale aperta ai bisogni dell’altro, che faccia sentire queste donne protette permettendo alle stesse di denunciare le violenze subite e di vivere una vita serena.

La scrittrice ha anche dato informazioni utili sui centri di aiuto per le donne presenti nella provincia di Taranto

Le letture di Alessia Capozza (4AS) e di Francesca Lopalco (2ASP) di alcuni passi del libro Porto il conto dei miei passi hanno introdotto l’autrice Anna Miceli.

La protagonista del romanzo è Beatrice, una quattordicenne vittima di bullismo, che, a causa di questa violenza, finisce per diventare muta. I genitori trasferiscono la famiglia da Genova ad un piccolo centro del Sud, sperando che il cambio di vita e di abitudini possa aiutare Beatrice, che in questo paese conosce Sophie e Mirko; giorno dopo giorno, le giornate dell’adolescente cominciano a riempirsi di nuovo di luce e di gioia di vivere.

Le parole della giovanissima autrice hanno fatto riflettere tutti i presenti su un argomento di cui non si parla abbastanza.  Purtroppo, gli episodi di bullismo avvengono nelle scuole, nelle palestre, in tutti quei luoghi dove i ragazzi si aggregano. L’autrice ha affrontato soprattutto il problema del bullismo verbale, spesso sottovalutato rispetto a quello fisico.

Il fenomeno del bullismo oggi ha assunto dimensioni pericolose con episodi di violenza di vario genere. Probabilmente, è una conseguenza del cambiamento della nostra società che, per tanti versi, è positivo ma, per altri versi, si sta caratterizzando per una tendenza verso la prevaricazione e la violenza.

L’educazione ed il rispetto degli altri devono essere i principi dell’educazione di noi adolescenti ed è fondamentale nella nostra educazione la famiglia e la scuola.

Noi rappresentiamo il futuro della nostra società, gli uomini del domani. La nostra educazione e la nostra cultura sono fondamentali per puntare verso una società migliore che sia fondata sul rispetto degli altri e sull’aiuto reciproco.

Fausto Lattanzi 2^ASP